LIVELLO B1/B2 – TEMPO 25 minuti
Il video che guarderai è una scena tratta da La tigre e la neve, un film di Roberto Benigni uscito nel 2005. Il film racconta la storia di Attilio, un poeta e professore innamorato di Vittoria, una donna bellissima che, però, non ricambia il suo amore. Attilio, per conquistarla, farà di tutto. Davvero di tutto!
In questa scena lui spiega cos’è la poesia, di cosa parla, cosa bisogna fare per scriverne una. Guarda il video e rispondi alle domande. Alla fine di questa attività imparerai delle parole nuove, non molto comuni.
1. Prima di incominciare…
1.1 Guardiamo alcune immagini tratte da questa scena, per esplorare il contesto
1.2 Ripetiamo alcune parole
1.3 Ripetiamo l’imperativo
Semplice
Con i pronomi
2. Guardiamo il video e rispondiamo alle domande
Guarderai ora un video interattivo. Rispondi alle domande durante la visione.
Script
Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate.
Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un’ottantina di anni.
Scrivete su un altro argomento, che ne so… sul mare, vento, un termosifone, un tram in ritardo.
Non esiste una cosa più poetica di un’altra. La poesia non è fuori, è dentro.
Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
Vestitele bene le poesie.
Cercate bene le parole, dovete sceglierle.
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.
Scegliete, perché la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere, da Adamo ed Eva. Lo sapete quanto c’ha messo Eva prima di scegliere la foglia di fico giusta? Ha sfogliato tutti i fichi del paradiso terrestre.
Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici.
Dovete patire, stare male, soffrire.
Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.
E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
E non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così, buttatevi in terra, mettetevi così.
E’ da distesi che si vede il cielo. Guarda che bellezza, perché non mi ci sono messo prima?!
Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole.
Se la parola è “muro” e “muro” non vi dà retta, non usatela più per otto anni, così impara!
Questa è la bellezza come quei versi là che voglio che rimangano scritti lì per sempre..
Forza, cancellate tutto!
3. Riflettiamo sulle parole
Abbiamo incontrato nel video delle parole di uso decisamente non comune.
- PATIRE è sinonimo di SOFFRIRE;
- Una persona TACITURNA, invece, è una persona SILENZIOSA;
- DILAPIDARE, SPERPERARE è sinonimo di SPRECARE.
4. Usiamo le parole
Cerchiamo, ora, di usare le nuove quattro parole che abbiamo imparato.
Adesso tocca a te fare poesia. Componi una poesia con le 4 nuove parole imparate.
Cosa fare:
- Usa le parole: dilapidare, sperperare, taciturno, patire;
- Puoi usare i verbi all’infinito o in altre forme (passato prossimo, imperfetto, presente, ecc…), e l’aggettivo può essere maschile o femminile, singolare o plurale;
- Trova delle parole che rimano con le 4 parole chiave (attenzione: se scegli di usare un verbo nella forma presente la parola deve rimare con la forma presente –> es. patisco/capisco);
- Abbina ad ogni parola chiave un nome –> es. dilapidare denaro / persona taciturna;
- Crea una poesia in rima di non più di 4 versi;
- Scrivi la poesia;
- Registrati mentre reciti la poesia.