UDD tratta da https://cluss.unistrasi.it/1/112/175/La_lingua_italiana_a_tavola_con%E2%80%A6_Leonardo_da_Vinci.htm
L’unità risulta lunga e impegnativa, infatti nella digitalizzazione ho preferito essere fedele al testo originale per provare più contenuti e utilizzarla come “palestra”.
Pubblico: ragazzi, adulti Livello: B2 Obiettivo: ampliamento lessicale ed esercizio nella produzione scritta e orale Durata: 50 minuti
Il titolo del video che stai per guardare è: “In cucina con Leonardo da Vinci”. Conosci il grande da Vinci? Sapevi che oltre a essere stato un geniale artista e inventore era anche un cuoco? Dalla visione del video proposto, un cartone animato, scoprirai Da Vinci sotto un’altra luce.
1. Prima di incominciare…
1.1. Guarda alcune immagini tratte da questo video e trova la risposta nella tua fantasia.
2. Guarda il video e rispondi alle domande
Un’attività di comprensione che ti richiederà un po’ di tempo, almeno 20 minuti, ma ti aiuterà a capire meglio il testo del video.
3. Ora tocca a te
3.1. Leggi il testo che segue e annota quali sono le informazioni che corrispondono a quelle contenute nel filmato.
Notizie dettagliate e sicure su ciò che cucinava Leonardo purtroppo non ne sono rimaste. Questo se si eccettua il Codex Romanoff, molto discusso dagli storici per la sua attendibilità, che sarebbe custodito all’Hermitage di Leningrado ma di cui non si trova il manoscritto originale. Secondo il fantomatico Codex Romanoff a Firenze (il condizionale è d’obbligo), Leonardo da Vinci avrebbe avuto un’esperienza nella ristorazione. Mentre è alla bottega del Verrocchio, la sera va a lavorare come garzone alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio a Firenze tra il 1472 e il 1478. In seguito a una lite fra bande fiorentine rivali, la taverna prende fuoco e Leonardo si mette in società con l’amico e grande pittore Sandro Botticelli aprendo la Taverna delle Tre Rane. Qui avrebbe anticipato (con scarso successo) la “nouvelle cuisine”, per cercare di “civilizzare” le pietanze servite, riducendo le porzioni e inventando un nuovo modo di disporre il cibo nei piatti. Ma Le ricette elaborate da Leonardo, come molte delle sue invenzioni del resto, sarebbero tuttavia risultate troppo innovative e non avrebbero fatto breccia nel cuore (e soprattutto nello stomaco) dei commensali…Questa però è un’esperienza perfetta per il ruolo di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza di Milano per più di trent’anni.
C’è chi ritiene che Leonardo si sia preoccupato anche di insegnare ai suoi contemporanei un po’ di galateo. Le sue annotazioni riporterebbero un codice di comportamento per i commensali. D’altronde fino ad allora (secondo alcuni appunti dello stesso Leonardo) era brutta abitudine dei signorotti di ripulire il coltello sugli abiti di chiunque sedesse loro accanto e ancora e di far legare dei conigli vivi sulla tavola in modo che gli invitati potessero pulirsi le mani sulle loro pellicce.